crisis1Non serve essere degli economisti per capire che siamo nel pieno di una crisi economica senza soluzione,  infatti  basta infilare le mani in tasca per tastare il vuoto che c’è.  Nelle piazze, nelle strade sempre più sporche, nei mercati sempre più deserti, osserviamo solo miseria e decadenza sia economica che culturale.  Stiamo pagando a caro prezzo le speculazioni miliardarie che in questi anni hanno permesso a banchieri e padroni senza scrupoli  di arricchirsi a dismisura.  Se osserviamo che il 10% delle famiglie italiane  possiede più del 40% della ricchezza complessiva del nostro paese,  ben 3500 miliardi di euro, allora scopriamo in quali tasche  finiscono i nostri soldi.

Leggiamo sui giornali e ascoltiamo nelle tribune elettorali che i problemi sono gli immigrati e i costi della politica: poveri illusi! I signori padroni e i loro asserviti lustrascarpe politici ci considerano una massa di imbecilli  incapaci di ragionare con la propria testa. Ci riempiono di menzogne, come quella sugli immigrati sperando di confonderci e di deviare le nostri menti dai ragionamenti veri.

Al contrario di quello che pensano loro  noi siamo perfettamente  in grado di capire che i primi a desiderare la manodopera a basso costo sono proprio i padroni.  Noi capiamo benissimo che il problema non sono gli immigrati ma il mercato del lavoro e che  la politica non è un “costo” per la società ma anzi una nobile arte. Sono lor signori che  hanno trasformato la politica in un “costo”  riducendola ad un grumo puzzolente di affarismo e corruzione.

La politica è la cosa più importante che esiste in una società progredita perché consente a tutti gli uomini di dire quello che pensano, anche al bar si fa politica.  Ma la politica  dobbiamo farla noi sfruttati e non lasciarla fare ai ricchi i quali  fanno solo i loro interessi.

A causa del fatto che  la politica la fanno i ricchi è successo che questa ennesima  crisi economica, che loro hanno prodotto, non la pagano tutti allo stesso modo. Mentre i lavoratori la pagano più di tutti i ricchi e i lestofanti loro amici non la pagano proprio. I profitti delle grandi aziende sono sempre alti mentre gli stipendi sono da fame. Un tempo c’erano delle protezioni per i lavoratori che i grandi sindacati come la CGIL difendevano , ora non ci sono più entrambi. Renzi ha cancellato tutto per la felicità di Marchionne,  ha distrutto l’articolo 18 per favorire i licenziamenti e con il Jobs Act non esiste più nessuna forma di tutela.  E purtroppo la maggioranza della CGIL non ha mosso un dito durante i giorni in cui sono stati approvati  i decreti attuativi del Jobs Act.   Ci affamano e ci fanno anche sentire in colpa: chi lavora è sottoposto ad un clima di controllo come era nell’800. C’è sia il controllo fisico, operato con i sorveglianti e con le telecamere, che il controllo  psicologico;  infatti per molti di noi pesa la paura di essere licenziati e il dovere di risolvere la crisi. Per questo  sentiamo l’obbligo morale di lavorare a volte 10 ore al giorno. Questa vita non è più sostenibile. Anzi non è vita.

Purtroppo sappiamo dalla storia che le crisi del capitalismo si risolvono sempre a discapito dei lavoratori. Sappiamo anche che le crisi possono trasformarsi in guerre atroci come è stato nella seconda guerra mondiale dopo la crisi del 1929. Osservando ciò che sta succedendo in Ucraina, in medio-oriente, in Libia,  in una certa misura in Grecia, viene da pensare che i venti di guerra si alzano pericolosi all’orizzonte . Pesa sulle nostre spalle di lavoratrici, lavoratori,  studenti,  studentesse e disoccupate-i,  il grande compito storico di salvare l’umanità e rilanciarla su basi nuove. Bisogna scardinare l’idea del profitto e sostituirla con la solidarietà. La Grecia è riuscita ad alzare la voce e a compattarsi intorno ad un programma di cambiamento.  Bisogna aiutare i greci a radicalizzare sempre di più lo scontro e a non lasciar spegnere la flebile fiammella di cambiamento. L’unico modo per essere solidali con i greci e con tutti i popoli in lotta è lottare anche noi come abbiamo fatto lo scorso 28 Febbraio contro i fascisti, contro la Lega e contro le politiche di austerità dei vari Renzi!

UNIAMOCI NELLA LOTTA CONTRO RENZI E CONTRO LA TROJKA DEI PADRONI

SOSTENIAMO RIFONDAZIONE COMUNISTA

Circolo PRC Torpignattara

Spread the love