SGOMBERO ROM VIA SALVIATI: NESSUNA DIFFERENZA TRA MARINO ED ALEMANNO
Il Circolo di Rifondazione Comunista di Torpignattara condanna con sdegno l’azione di sgombero voluta dal Sindaco Ignazio Marino ai danni delle donne e degli uomini Rom fuggiti dal ghetto di Castel Romano e rifugiatisi in via Salviati. Le modalità da sceriffo adottate dal Sindaco in quest’azione definita di “ripristino della legalità” a Tor Sapienza – una ridicola prova di forza congiunta tra Vigili Urbani, Polizia e Carabinieri esercitata davanti a donne, vecchi e bambini inermi e spaventati, nemmeno si nascondesse Totò Rijna– sono le stesse adottate da Gianni Alemanno, dunque irrispettose dei diritti umani, anche ieri violati! Il Sindaco Marino asserisce di aver agito per far rispettare la Legge – allora perchè non chiudere le Banche? – quando invece avrebbe dovuto proseguire il confronto con tutte le parti interessate al fine di includere, emancipare e far progredire tutta la città. E’ incredibile come Marino abbia deciso di mostrare i muscoli su una delle comunità sociali più discriminate al mondo, i Rom, proprio mentre qualche ora prima annunciava, e noi ne siamo comunque ben felici, di voler intitolare una strada di Roma a Salvador Allende, martire proprio per la giustizia sociale. Passano i sindaci, cambiano i colori, ma le pratiche politiche verso i Rom, come si vede, sono sempre e comunque di repressione. A nostro modo di vedere, infatti, anche la Giunta Marino non sa come muoversi sulla “Questione Rom” e quindi usa la strada più breve, lo sgombero, elettoralmente proficuo ma che nulla risolve, perchè semplicemente sposta il problema da una parte all’altra della città, creando nuove “emergenze” e nuovo “disagio”. Al contrario servirebbe un massiccio e nuovo intervento pubblico che garantisca una casa a chi ne ha bisogno, avendo il coraggio di superare sia i ghetti di periferia in cui sono confinate centinaia di migliaia di cittadine-i italiane-i sia quelli in cui sono reclusi i Rom, sfidando anche l’impopolarità; avviare percorsi a medio e lungo termine che partano dall’inserimento e dalla lotta alla dispersione scolastica per arrivare nel giro di qualche anno ad un’occupazione e ad una mobilità sociale dei Rom degna di quanto abbia fatto, ad esempio, la Spagna, dove molti gitani oggi fanno politica e ricoprono ruoli anche di alto livello; concepire un nuovo modello di inclusione anche sanitaria, che permetta ai meno abbienti o ai nullatenenti, di ogni nazione ed etnia, di poter disporre al meglio delle cure e dell’assistenza, invece di sentirsi soli ed abbandonati.
Nel merito vorremmo sapere dal gruppo dirigente cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà quale sia – davvero! – la posizione del loro Partito in relazione allo sgombero di via Salviati e se non sia forse giunto il momento di provare ad aprire anche tra noi un dibattito costruttivo su come venirne a capo. In ultimo desideriamo rivolgerci direttamente al Sindaco Marino, fuori dai denti: “noi del PRC di Torpignattara, caro Sindaco, abbiamo scelto di sostenerla al secondo turno nella consapevolezza di dover fare ogni sforzo per mandare a casa Alemanno, non per sgomberare e discriminare i Rom, verso cui l’Europa, che ha conosciuto nazismo e fascismo, ha un enorme carico di colpe da farsi perdonare. Con queste modalità si alimenta soltanto rancore e violenza e si facilita la crescita di una generazione di donne e di uomini rom pieni di spirito di rivalsa nei confronti di una società che non li ha mai voluti integrare. Avrebbe dovuto tenerlo a mente mentre chiamava le guardie!”
Circolo PRC Torpignattara