prcSALUTO DI BENVENUTO DEL NOSTRO CIRCOLO ALLA SECONDA ASSEMBLEA NAZIONALE DEI CARC SVOLTASI SABATO, 6 DICEMBRE 2014, PRESSO LA CASA DEL POPOLO DI TORPIGNATTARA
Care compagne e cari compagni,
vi do il benvenuto alla Casa del Popolo di Torpignattara e vi porto il saluto di tutto il Circolo di Rifondazione Comunista. Non intendo prendere molto tempo al vostro dibattito perché tutte e tutti quanti voi siete qui avendo fatto il sacrificio di un viaggio e sarete certamente impazienti di cominciare il confronto interno e di ascoltare l’analisi politica di ciascuna-o di voi, a cui ovviamente vanno tutti i miei auspici e rispetti.
Avanzo semplicemente un paio di rapide riflessioni, spero costruttive, prendendo spunto da alcuni dati di fatto storici che sono sotto gli occhi di tutte e tutti:

– da un punto di vista mondiale la classe dei subalterni, dunque dei proletari e degli sfruttati, non è diminuita bensì accresciuta;

– la lotta di classe è in corso: come al solito i suoi esiti variano da Continente a Continente, da Paese a Paese. Non siamo niente affatto davanti alla “fine della Storia”;

– l’Europa odierna è certamente un’Unione, ma non di interessi popolari e sociali, per non dire socialisti. E’ viceversa Unione di massoni, banchieri, speculatori, mafiosi e padroni, e spesso i cinque elementi coincidono;

– in Italia, dopo vent’anni di Berlusconismo e di sciagurati Governi di centrosinistra, in cui certamente anche il mio Partito ha commesso errori nell’avallare scellerate condotte antipopolari attraverso una scelta di campo rivelatasi complessivamente disastrosa, è stata la volta dei Governi cosiddetti Tecnici e Politici da “larghe intese”, prima di arrivare all’avvento del Renzismo, una specie di neobonapartismo che agisce sotto dettato della Trojka e con la copertura di una Große Koalition;

– a questo scenario, fatto di disastrose leggi elettorali che hanno ristretto di molto il margine d’azione delle nostre piccole formazioni antagoniste, di Legge Treu – Biagi- JobsAct, di repressione carceraria e di massa dei movimenti territoriali, di inagilibilità politico-sindacale sui luoghi di lavoro per i sindacati più combattivi, di sostegno politico e militare a devastanti, disumane ed inumane aggressioni ed occupazioni imperialistiche, di xenofobia e razzismo striscianti, di clericalismo di Stato, oggi, non ieri o l’altro ieri, il vasto e variegato mondo delle organizzazioni comuniste di questo Paese si presenta complessivamente diviso.

Mentre meno dell’1% della popolazione possiede oltre il tre quarti della ricchezza prodotta, al rimanente 99% non rimane che spartirsi l’ultimo quarto, se non di meno. Come potenziale avanguardia politica non riusciamo a raccogliere il malcontento diffuso che fino a qualche mese fa andava ad ingrossare il contenitore del Movimento 5 Stelle – dove convivono davvero realtà diversissime tra loro in una sorta di puzzle indistinto della politica e che oggi probabilmente incrementerebbe soltanto la forza dell’astensionismo.

Se tutto questo è vero allora non possiamo che chiederci come mai (ed è questa la mia prima riflessione) durante il peggiore attacco del Capitale alla classe operaia, la sua avanguardia politica si sia fatta cogliere così divisa ed impreparata, risultando praticamente e complessivamente inefficace, qualcuno direbbe nel suo complesso inutile.
La seconda riflessione è invece quella per cui io mi chiedo e vi chiedo se al variegato mondo dei Comitati, dei Collettivi, delle Associazioni e dei Partiti Comunisti italiani interessi ancora l’idea che a questa barbarie non si possa che rispondere con la lotta unitaria e rivoluzionaria per il Socialismo.
Io penso che bisognerebbe iniziare a fare come si fa in tante realtà di lotta specifiche, penso ad esempio alla Rete di Solidarietà con il Venezuela Bolivariana, dove fianco a fianco lavorano compagne e compagni appartenenti a tante realtà rivoluzionarie,senza particolari problemi di sorta e di esegesi del pensiero. Ritengo infatti possibile lavorare unitariamente pur nella diversità, senza perdere altro tempo, aspettando evidentemente tempi migliori per un’Unità di fatto.

Ed io penso, e vado a concludere, che bisognerebbe iniziare a fare più spesso cose come questa di oggi, dove va in atto uno scambio di idee tra tutte e tutti e si sostanzia la possibilità di conoscerci meglio; dove i gruppi organizzati mettono a disposizione di di altri compagne-i le loro strutture e quel poco di autofinanziamento che ne viene fuori rimane per così dire a noi, tra noi, senza ingrossare le tasche dei signori dei Centri Congressi.

Care compagne e cari compagni,
Vi auguro sinceramente un confronto costruttivo, ed un dibattito appassionato ma leale. Buona 2a Assemblea Nazionale.
Francesco Fumarola, Segreteria PRC Torpignattara

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