Rifondazione Comunista denuncia l’ennesimo vergognoso aumento delle bollette di gas e luce. Il governo e il parlamento hanno il dovere di bloccare quegli aumenti.

Non aveva detto Draghi che è il momento di dare e non di prendere? Vale solo per i milionari e i miliardari? Tassare i ricchi in Italia è tabù, tartassare i cittadini invece sarebbe giusto per i partiti di governo.

Non è un caso che l’aumento delle bollette arrivi il 1 luglio insieme allo sblocco degli sfratti e dei licenziamenti a dimostrazione che questo è un governo che la crisi la fa pagare a chi sta in basso, mentre destina un fiume di miliardi alle grandi imprese.

L’ennesimo inaccettabile aumento – questa volta del 9,9% per la luce e del 15,3% per il gas – dimostra che la privatizzazione e la liberalizzazione sono state solo una fregatura, l’ennesima fallimentare riforma neoliberista bipartisan. Invece di tutelare i consumatori, la politica è da anni al servizio delle società dell’energia. Ci avevano promesso bollette meno care e invece veniamo tartassati.

Dall’apertura alla concorrenza e dalla liberalizzazione del settore energetico, i prezzi dell’elettricità e del gas sono aumentati in Italia, ma anche ovunque in

Europa.

L’aumento del 15,3% non è comunque giustificabile sulla base dell’aumento dei prezzi del gas sul mercato mondiale. Infatti in Francia è al di sotto del 10%. Non si capisce dunque perché in Italia debba essere così rapido ed elevato.

Chiediamo che il governo intervenga con una misura di blocco degli aumenti e riduzione al 5% dell’IVA che paghiamo sulle bollette. Inoltre chiediamo che il governo Draghi revochi il passaggio obbligato al mercato libero che scatterà il prossimo 1° gennaio 2023.

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