Sulla questione “uscire o non uscire dall’euro” Tsipras si sta muovendo molto bene e si tiene abbottonato per un motivo semplice: i “sinceri democratici” del PD italiano e della CDU-SPD tedeschi, così come del PS francese o del PP o PS spagnolo, non aspettano altro che un utile idiota che dice di voler uscire dall’euro e poi lo fa per davver
o, finendo per farsi incolpare, e con lui tutte e tutti noi, di un disastro sociale, la più profonda crisi produttiva del capitalismo, che perdura ormai da troppi anni e del quale sono loro gli unici responsabili politici. Perciò Tsipras dice il vero e si mostra equilibrato quando afferma che “Noi siamo i più ferventi europeisti perché vogliamo sapere l’euro e l’Europa da banche private e speculatori” e fa bene ad affermare che se Syriza andrà al governo farà di tutto per rinegoziare il debito ed alleviare le sofferenze di milioni di greci costretti a vivere nell’indigenza. Le Banche tedesche non saranno d’accordo con i provvedimenti economici di Tsipras in campo salariale e pensionistico? Junker farà il grugno ai decreti di Alexis che estenderanno la copertura sanitaria pubblica e gratuita ai non abbienti? La Merkel ed il potente Schauble, con Draghi, chiuderanno i rubinetti da Francoforte per paura del “contagio” (che parolone!)? A quel punto sarà necessario che la Grecia torni a stampare la sua moneta se non vorrà morire, ma sarà chiaro il nome ed il cognome di chi avrà provocato l’esplosione dell’Euro: e non si chiamerà Alexis Tsipras.