LA CONSULTA NON AMMETTE IL REFERENDUM SULLO “SPACCAITALIA” NECESSARIA VIGILANZA E MOBILITAZIONE PER IMPEDIRE FORZATURE E DIFENDERE L’UNITÀ DEL PAESE E I DIRITTI DEL LAVORO E DELLA CITTADINANZA
Pubblicato il 21 gen 2025
Ieri la Consulta ha dichiarato inammissibile il quesito per l’abrogazione di ciò che rimane della legge 86/2024 sull’autonomia differenziata, dopo la sentenza n. 192 del 14 novembre scorso, con la quale ne aveva modificato e dichiarato illegittimi i punti fondamentali.
La legge Calderoli, già svuotata dei suoi contenuti essenziali e avversata dalla mobilitazione eccezionale che negli ultimi mesi ha portato alla consegna di un milione e trecentomila firme per la sua cancellazione, è politicamente decaduta.
Esclusa la via abrogativa diretta, quella referendaria, ora occorre intensificare la vigilanza sul percorso istituzionale e la mobilitazione per impedire forzature e colpi di mano (come le intese reclamate dai presidenti di alcune regioni), organizzare l’iniziativa sociale e politica.
Il regionalismo competitivo, il premierato, il DDL Sicurezza delineano un disegno autoritario ed eversivo, in contrasto con i principi di uguaglianza e di solidarietà delineati dalla Costituzione nata dalla Resistenza.
Rifondazione Comunista, al fianco del vasto movimento che in questi anni si è battuto in difesa dell’unità della Repubblica e dei diritti fondamentali, è impegnata a tutti i livelli nella costruzione di una stagione di lotte, a partire dall’organizzazione di una straordinaria campagna referendaria su lavoro e diritti di cittadinanza, quesiti ammessi dalla Corte Costituzionale.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale Tonia Guerra, responsabile Campagna NO Autonomia Differenziata Rifondazione Comunista
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.
Leggere il nuovo regolamento sulla privacy prima di utilizzare il sito.OKNUOVO REGOLAMENTO PRIVACY