Grillo Top-Down
In sintesi per il M5S vedo bene alcune proposte, bene il rinnovato interesse per la politica e l’abbandono dell’indifferenza, ma qual è la linea sulle politiche occupazionali e in generale sulle dinamiche tra capitale e forza lavoro ? sull’Art. 18? Sulla mafia? E ne avrei altre mille di domande.
In questi giorni diversi opinionisti politici hanno commentato il notevole risultato politico che il Movimento cinque Stelle (M5S) di Grillo ha ottenuto in alcune città del nord Italia. Autorevoli giornalisti si sono cimentati nell’analisi socio-politica per spiegare il fenomeno Grillo. I giornali di centrodestra che quando si tratta di un avversario-politico seguono un canovaccio ormai noto: a guisa di un settimanale rosa, hanno scavato nel fango alla ricerca di un appiglio, un gossip, per attaccare l’uomo con l’unico effetto di risultare ridicoli, i quotidiani di grande tiratura invece, appiattiti sulla questione del qualunquismo e dell’antipolitica, individuano i famosi “vuoti politici” che Grillo avrebbe eventualmente ricoperto ( personalmente quest’analisi mi sfugge dato che l’astensionismo è in aumento). Sullo stesso piano di analisi si muovono anche la maggior parte dei politici, leggendo alcune interviste sull’argomento solo Paolo Ferrero segretario di PRC dà una valutazione positiva della crescita di Grillo individuando in quel voto un’istanza di cambiamento, tutti gli altri compiono lo stesso esercizio: “è un comico qualunquista volgare antipolitico”. Paolo Ferrero a proposito di Grillo ha chiarito alcuni punti sia nell’intervista rilasciata a radio radicale il 7 Maggio che al Manifesto il 10 Maggio. In questo breve documento voglio provare ad analizzare il fenomeno M5S aggiungendo forse un pizzico in più a quanto già detto dal segretario di PRC. A mio modestissimo parere credo che l’analisi vada condotta su due livelli:
Perché il successo del grillismo?
Come nasce la proposta politica dei grillini?
Per quanto riguarda il successo del M5S credo che un contributo fondamentale sia venuto proprio dai mass-media che ormai da mesi propongono una congiunzione tra il problema della crisi economica e la questione degli stipendi dei parlamentari e dei loro privilegi. Quest’associazione, evidentemente scorretta perché non è che diminuendo lo stipendio dei parlamentari si modificano le dinamiche di mercato, ha giustificato un sentimento diffuso di rabbia verso la casta che ha trovato in Grillo, sapiente condottiero nella lotta ai privilegi, un punto di sfogo. Non a caso è nelle città più colpite dal malgoverno che le percentuali del M5S sono cresciute. Sarebbe però riduttivo leggere il fenomeno M5S come un sfogo anti-casta si commetterebbe un errore di sottovalutazione. Il movimento di Grillo, per quanto si definisca antipartitico, si è dotato di uno statuto (“l’antistatuto”) e promuove una serie di idee-soluzioni sintetizzate nella famosa “Carta di Firenze”. Dunque accanto ad una battaglia anti-partitica M5S propone contenuti ed idee. E’ proprio questo il punto sul quale mi piace soffermarmi. Come nascono le idee ? E’ possibile che un movimento parta dalle soluzioni e non da una linea politica? Faccio come Marzullo: fatti una domanda e datti una risposta. In tutte le arti lo studio della teoria è fondamentale, gli esercizi servono ad implementare la teoria, ma lo studio della teoria serve a formare il pensiero critico senza il quale risulterebbe impossibile affrontare qualsiasi problema. Quando ho deciso di prendere parte attiva in Rifondazione Comunista ho ritenuto necessario irrobustire il pensiero mediante lo studio di alcuni testi sacri del marxismo, grazie ad alcuni compagni, che mi hanno trasferito le loro conoscenze, ho potuto lavorare allo sviluppo di quel pensiero critico necessario ad analizzare taluni fenomeni socio-economici. La lettura di grandi pensatori come Marx, Cafiero, Bakunin, Kropotkin oltre ad essere bella ed affascinante è necessaria se si vuole costruire una programmazione politica che dia risposte di lungo respiro. Dunque la logica che io credo necessaria è: studio-linea politica-programmazione politica. Può sembrare naif ma è dallo studio dei testi sacri della filosofia marxista che nascono le riposte anche a problemi più immediati. E’ li che nasce la nostra proposta politica. Penso a tutte le lotte sulla contrattazione del lavoro, penso alle battaglie contro le grandi opere (Tav e Ponte sullo stretto) in favore della ristrutturazione idrogeologica del territorio, penso alla vittoria dei referendum sull’acqua bene comune, il rifiuto del nucleare in favore dell’energia pulita, penso all’informazione libera. Fare politica senza un profondo studio teorico storico e geopolitico è come navigare senza bussola e anche il miglior nocchiere sa che navigando senza bussola il massimo che può fare è evitare uno scoglio in vista, ma la rotta? l’iceberg? M5s è questo: un movimento politico che naviga a vista, propone soluzioni note a problemi noti, ma non poggiandosi su una struttura teorica forte (bussola) non ha una linea politica strutturata, e corre il rischio dinanzi a problemi non prevedibili (iceberg ) di ritrovarsi incastrato in soluzioni improvvisate e posticce a volte aberranti. Sia chiaro quest’approccio che io definirei Top-Down che parte dalle soluzioni può essere anche valido per piccoli comuni dove nel 90 % dei casi si affrontano questioni note e non è necessaria una programmazione politica di lungo periodo. Oltretutto devo dire che alcune delle proposte individuate da Grillo sono condivisibili specie sui temi ambientali. No sanno che quelle soluzioni le proponiamo anche noi da anni, vedi tav e beni comuni. Ma il punto è un altro, senza una linea politica come si affrontano problemi non noti a priori? Si discute sul Blog dove ognuno “vale uno” e Grillo vale mille ? Dove vince a furor di popolo chi la spara più grossa ? Il rischio di commettere errori è enorme. Qui mi viene l’esempio di alcune grandi schifezze blaterate da Grillo sulla questione degli immigrati e sulla mafia. Dunque se da un lato è giusto vedere nel movimento dei fatti sicuramente positivi: una forte richiesta di cambiamento, un rinnovato interesse per la politica e l’abbandono della “pigrizia fatalistica” come male di tutti i mali, è anche legittimo chiarire che chi aderisce al M5S accetta di fatto di imbarcarsi su una nave con al timone un grande capitano dalla barba lunga che però non possiede ne bussola ne carta di navigazione.
Pasquale Vecchiarelli