GRECIA. LA TERZA INGERENZA
Dal punto di vista della situazione sociale è cinico richiedere alla Grecia di proseguire lungo il cammino delle riforme che sono state fatte. Il programma di Syriza costerebbe soltanto due miliardi di euro l’anno. Sarebbe ora di allentare la presa sulla Grecia
La democrazia in Europa ha ancora un valore? La domanda appare in realtà fallace. Dopotutto le elezioni libere e segrete sono in tutta Europa un diritto fondamentale garantito. Ma ora i cittadini della piccola ed indebitata Grecia corrono il rischio di eleggere un Governo che non è gradito alla Germania. Sull’elettorato greco piovono quindi minacce ed ammonimenti.
Ralph Brinkhaus, capogruppo della CDU, definisce le elezioni anticipate, previste dalla costituzione greca, “incredibilmente deplorevoli”, in quanto sarebbero un’ulteriore perdita di tempo.
Da parte sua il socialdemocratico Carsten Schneider chiede che la Grecia prosegua indipendentemente dal risultato delle elezioni le Riforme che aveva intrapreso, poiché altrimenti sarebbe insolvente: “Qualora la Grecia prendesse un’altra via, non ci saranno più aiuti”.
Il Governo Merkel vuole a tutti i costi scoraggiare i Greci a votare per Syriza che vuole rinegoziare le condizioni del prestito. Questa non è solo la terza ingerenza di Berlino nella campagna elettorale greca. È anche un atteggiamento ignorante ed arrogante. I cittadini greci hanno tutti i motivi per richiedere un cambiamento del modo in cui è stata gestita la crisi. Infine è fallito nel suo complesso il programma imposto dall’Europa al precedente Governo. I tagli alla spesa pubblica e l’aumento delle tasse sono stati deliranti. L’economia greca si è contratta di un quarto. Di conseguenza il debito pubblico è salito dal 127% al 170%. Perciò gli analisti del Fonto Monetario Internazionale già nel 2013 hanno dovuto ammettere che questa politica era uno sbaglio e che la situazione economica della Grecia sarebbe peggiorata.
A ciò va aggiunta la catastrofe sociale e sanitaria. Un quarto della popolazione attiva greca è disoccupata. Allo stesso modo tre milioni di Greci non hanno più accesso al sistema sanitario. Migliaia muoiono a causa di malattie non curate. Per questo motivo è cinico chiedere ai Greci di proseguire la vecchia Politica di Riforme senza offrire niente in cambio. Di certo Syriza è una coalizione di Sinistra che ha anche delle correnti radicali ed antieuropeiste. Ciò rende un possibile Governo di Sinistra ad Atene imprevedibile.
Perciò sarebbe urgente che chi governa l’Eurozona e quindi anche la Germania ammettesse la propria corresponsabilità del disastro greco.
Infine c’è da dire che sono state le banche tedesche a concedere in modo irresponsabile il credito alla grecia e sono state le imprese di armi tedesche e francesi che in un sistema di corruzione dei funzionari e politici greci hanno promosso la concessione di prestiti e la spesa per le armi, che ha portato la Grecia nel baratro.
Perciò sarebbe giusto offrire alla Grecia un alleggerimento del debito. Il programma d’emergenza proposto da Syriza vorrebbe ridare ai cittadini l’accesso al servizio sanitario e all’energia elettrica. E questo costerebbe due miliardi l’anno. Sarebbe appena il 10% della somma che il Paese quest’anno deve pagare per gli interessi del debito. Una trattativa che la cancelliera Merkel ed il Ministro delle Finanze non dovrebbero ostacolare.
(TRAD. Beatrice Taraborelli. Link originale: http://www.tagesspiegel.de/politik/griechenland-dreiste-einmischung/11188678.html)