siriaLa Casa del Popolo di Torpignattara ospita il compagno Ammar Baghdash, Segretario del Partito Comunista siriano. Riteniamo che sia una grande occasione per le comuniste ed i comunisti e per le-i pacifiste-i, per le donne e gli uomini democratici e simpatizzanti della Sinistra, per approfondire le ragioni che stanno alla base sia di una protesta interna che della solita ingerenza imperialistica occidentale che da oltre 25 anni sta distruggendo il Medio Oriente facendo milioni di vittime, che sta riportando a condizioni da Medio Evo Paesi importanti come Iraq, Afganistan, Libia, e che mira insistentemente a raggiungere l’Iran, per colpire definitivamente le conquiste dei processi sociali che nelle ultime decadi del secolo scorso avevano portato alla sconfitta delle dittature e dei regimi coloniali aprendo una stagione di nazionalizzazioni, riforme agrarie e progressi sociali.

Con la Siria, gli emirati e le potenze occidentali hanno provato a rimettere in marcia la tecnica portata avanti in Libia: appoggiare, infiltrare e corrompere pezzi del movimento che reclama il cambiamento in campo democratico ed economico per trasformarli in potenti armate reazionarie formate in prevalenza da mercenari istruiti da personale USA e NATO. Tutto ciò supportato da una campagna mediatica “embended” internazionale.

Ma in questo caso hanno trovato grossi ostacoli. Sul terreno internazionale Russia e Cina, per interessi chiaramente contrapposti a quelli degli USA, hanno bloccato qualsiasi decisione dell’Onu che potesse aprire la strada ad un intervento aperto delle forze di Occidente; anche il movimento dei Non Allineati, capeggiati dall’Iran, si batte per una “soluzione politica”.

Il governo siriano in qualche modo ha perso per la strada molti elementi della rivoluzione baathista originaria degli anni ’50 e ’60 e riteniamo giuste le critiche e sollecitazioni contro le corruzioni e gli abusi di potere, ma riteniamo altresì che queste trasformazioni non si realizzeranno mai sotto regimi sponsorizzati dal Qatar o dall’Arabia Saudita. Si tratta di decisioni che spettano al popolo siriano, che dovrà trovare il modo di intraprendere la strada interrotta per portare a termine le trasformazioni rivoluzionarie e socialiste. La presenza delle comuniste e dei comunisti siriani, anche li le formazioni comuniste sono divise, servirà a farci conoscere la realtà e le esperienze che la classe operaia e la popolazione stanno portando avanti in mezzo alla guerra civile.

FUORI GLI USA E LA NATO DALLA SIRIA, FUORI L’ITALIA DALLA NATO

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