La missione “Benvenuti in Palestina” è andata a buon fine. Dei 1500 tra attivisti ed attiviste internazionali regolarmente in possesso di titolo di viaggio aereo per Tel Aviv, in serata oltre trenta hanno raggiunto Betlemme, Palestina, dove contribuiranno alla costruzione di un complesso scolastico già progettato e finanziato. Il numero degli attivisti arrivati a destinazione, per quanto ridotto rispetto a quello inserito nelle liste di volo della vigilia, vuol dire comunque tantissimo in termini di successo dell’iniziativa politica, considerando le decine di fermi ingiustificati ma attuati dalla Polizia israeliana all’aeroporto “Ben Gurion” di Tel Aviv, le decine di attivisti deportati nei loro Paesi di provenienza appena dopo l’atterraggio, le centinaia di partenze impedite da parte delle compagnie internazionali di bandiera occidentali, tra cui la nostra CAI-ALITALIA, che, totalmente a disposizione del Governo Nethanyahu, hanno eseguito l’ordine di non far salire a bordo chi si trovasse nella preconfezionata “lista nera” degli indesiderati di Israele.

Chi scrive ha avuto il piacere e l’onore di seguire in diretta tutte le fasi della missione, stando a stretto contatto, per un giorno intero, con il Coordinamento Nazionale di Freedom Flotilla Italia.

E’ stata un’impresa difficile ma alla fine vincente quella della Freedom Flotilla/Flytilla: dividere le informazioni certe da quelle incerte e fornire informazioni a getto continuo utilizzando le nuove tecnologie (prima fra tutte Twitter). Anche per il nuovo portale del nostro Circolo PRC la giornata è stata positiva, con la copertura-via-Twitter pressocchè totale dell’iniziativa internazionale. Una nota di colore ha poi alleggerito la tensione: Vauro, vignettista de “Il Manifesto” e “Il Male” nonchè sostenitore della Flytilla, ha fatto circolare per tutto il tempo la notizia (falsa) di essere arrivato in Israele vestito da suora ed al seguito di pellegrini. La cosa è stata ripresa da parecchi quotidiani, che solo per spirito di compassione non citiamo, creando ironia tra i presenti e certamente un effetto-moltiplicatore dell’evento stesso.  Purtuttavia il fatto ha lasciato aperta la porta ad un interrogativo: “se notizie così infondate possono trovare una così vasta eco qual è, per davvero, il livello di professionalità medio della carta stampata italiana e la consapevolezza professionale di dover sempre controllare le fonti?”
Francesco Fumarola

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