IL REFERENDUM SU ATAC: E ORA?

L’11 novembre i cittadini romani hanno decretato il fallimento del progetto targato PD – Radicali della privatizzazione del trasporto pubblico. Privatizzazione pensata come omaggio alle lobby finanziarie di questa città , per poi passare agli altri servizi comunali.

Il M5S, al governo della città, dopo il risultato positivo non è interessato a rilanciare l’azienda pubblica in modo da metterla al servizio della comunità. Continua a gestirla in modo burocratico senza prendere in considerazione ciò che sono i bisogni, le proposte e gli interessi dei cittadini. Rimane compito dell’associazionismo di base scongiurare la privatizzante indiscriminata.

UN’ALTRA ATAC E’ POSSIBILE

Serve un grande movimento di lotta sui servizi pubblici che saldi le tante battaglie a difesa del territorio. Ai Comitati , alle forze politiche per il NO, ma anche alle associazioni e ai singoli cittadini che hanno condiviso la battaglia referendaria a difesa del trasporto pubblico, diciamo di proseguire la lotta tutti insieme.

Nel nostro territorio diamo continuità alla battaglia per il ripristino dell’81 e per una maggiore frequenza nella circolazione del 105. Vogliamo il completamento del percorso previsto della metro C e il raccordo con il treno metropolitano al Pigneto, che già ha accumulato circa due anni di ritardo dall’apertura del cantiere.

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