AGGIORNAMENTO:”Una casa per i migranti: costruiamo insieme una soluzione”
AGGIORNAMENTO DELL’EVENTO.
Divertente e allegra, da i contenuti importanti, è stata l’iniziava che si è tenuta presso i locali occupati in occasione del secondo anniversario dell’occupazione dello stabile ex Acea, in Via Tor De’ Schiavi 101.
Già nelle prime ore del pomeriggio un clima di festa alleggiava nel quartiere e molti del vicinato hanno partecipato.
Il dibattito, dal tema “EDIFICI ABBANDONATI:RECUPERO AUTOFINANZIATO” , è stato coordinato dal presidente di Iblù, Rudy Colongo. Gli interventi sono stati aperti da Fabio Alberti, al tempo dell’occupazione segretario cittadino del PRC, protagonista e attivo sostenitore dell’occupazione.
Emozionato, ha salutato gli abitanti complimentandosi per la grande trasformazione che hanno realizzato,ricordando, come una palazzina abbandonata, invasa da topi ed erbacce, allagata, coi muri e facciate rovinati dalle innumerevoli infiltrazioni d’acqua sia diventata un piccolo efficiente gioiello abitativo.
“Abbiamo fatto una cosa la cosa più semplice al mondo –
ha evidenziato Alberti –: incrociare le esigenze di tanta gente senza casa con quelle della città che ha necessità di porre rimedio al degrado dei fatiscenti edifici abbandonati”.
Fabio Alberti, nel suo intervento, ha inoltre ribadito che, nel trasformare un vecchio edificio pubblico degradato in un accogliente stabile adibito a case per chi casa non aveva, non c’era nulla di illegale, anzi ha specificato: “ringrazio gli occupanti per l’atto di civiltà attuato nei confronti del quartiere”.
L’intervento più atteso è stato quello del deputato uruguaiano, Daniel Placeres. Il parlamentare, appartenente allo stesso partito di “Pepe” Mujica ex presidente del Frente Amplio, ha salutato entusiasta i risultati raggiunti dagli occupanti di Tor de’Schiavi in questi due anni e l’ha messi a confronto con il progetto di autocostruzione sociale che in Uruguay è stato messo in piedi circa quindici anni fà e che ha reso possibile la costruzione e consegna di decine di migliaia di abitazioni popolari.
I lavoratori, ha spiegato Daniel, dedicano ore del proprio tempo dopo il lavoro alla realizzazione di questi complessi residenziali, affiancando muratori ed impiantisti e con questo impegno sommano crediti. Tali crediti daranno la possibilità, poi, di partecipare a dei sorteggi annuali che assegnano le case popolari.
Anche lui ha ribadito il concetto di “occupazione legale” raccontando la sua esperienza di lotta :come 100 lavoratori di una fabbrica di vetri chiusa dal padrone, insieme ad altri lavoratori, occuparono la fabbrica ripristinando la produzione con il controllo degli stessi operai. Da quella esperienza ne susseguirono altre come quella con i lavoratori argentini della Zanon che crearono un’associazione latinoamericana in difesa e per la promozione delle “fabbriche recuperate”. Acquisirono una tale professionalità che Ugo Chavez fece avviare alle maestranze uruguaiane una fabbrica pubblica di vetri in Venezuela.
“Le occupazioni – ha concluso Paceres, tra gli applausi – non sono illegali, si tratta della continuità dello sciopero, del suo passo successivo; quindi se lo sciopero viene considerato un diritto, perché no un’occupazione fatta a perseguire gli stessi diritti che si rivendicano con gli scioperi. Allo stesso modo se si tratta di occupazioni per esigere un diritto elementare qual è la casa”.
Tra un intervento e l’altro a rallegrare un tema così importante ci ha pensato il gruppo equatoriano Jumandy esibendosi in balli folcloristici.
La serata si è conclusa con una cena offerta dalle famiglie occupanti, musica e balli di musica latino americana e un concerto. Una torta monumentale, buonissima, ha coronato una serata indimenticabile.
Per il circolo PRC di Torpignattara si è trattato di una grande soddisfazione, abbiamo sostenuto questa occupazione, perciò celebriamo insieme agli occupanti questa importante ricorrenza.
La piccola/grande storia
dell’occupazione
di Tor de’ Schiavi
Non appena occupata la palazzina, subito ci siamo adoperati per farla il più agibile possibile, in particolare i primi giorni fino a renderla “stabile”. Respingemmo le intimidazioni della giunta comunale che minacciava lo sgombero forzato se non avessimo accettato una delle tendopoli realizzate per l’emergenza per alcune delle famiglie.
Tutti decidemmo compatti di continuare la battaglia.
Poi iniziò il lavoro di recupero, ci rimboccammo le maniche, uomini, donne e anche i bambini (oggi ce ne sono 15) perché già a fine ottobre faceva freddo, un freddo che si faceva sentire di più per l’umidità presente dappertutto. Ciascuno dedicava una parte importante del proprio tempo libero alla ricostruzione: abbiamo fermato le infiltrazioni, ripristinato facciate e intonaci, alzato tramezzi e costruito soppalchi in modo di dare un’abitazione dignitosa a ognuno dei 22 nuclei familiari presenti, oggi nella struttura ci sono anche 9 rifugiati politici riconosciuti.
Insieme a l’Unione Inquilini di Roma ci siamo adoperati da subito in sostegno della campagna per l’auto recupero degli stabili pubblici, sollecitando le istituzioni Le istituzioni, regione e comune, si sono disinteressate per una operazione sociale che, non solo risolveva il bisogno di numerose famiglie, ma lo faceva a un costo nettamente inferiore rispetto ai denari che le amministrazioni sperperavano, e sperperano tuttora, per politiche inefficaci.
L’ultimo grande “recupero” è stata la sala riunioni, ricavata nel piano interrato dello stabile, che due anni fa era immenso cumulo di immondizia. Oggi è una ottima sala dove incontrarsi durante l’inverno e dove i bambini possono seguire le classi di ripetizioni realizzate dai volontari di alcune associazioni cattoliche.
Per i due anni dell’occupazione dell’ex-stabile ACEA
domenica 11 ottobre 2015 ore 17,30
presso l’occupazione di Tor De Schiavi
in via Tor De Schiavi, 101 Roma
“Una casa per i migranti: costruiamo insieme una soluzione”
con
Francesca Danese, Assessore alla casa di Roma Capitale
Guido Lanciano, Segretario Unione Inquilini Roma-Lazio,
Don Paolo Lojacono, Vescovo Roma Sud
Daniel Placeres, membro del Parlamento dell’Uruguay
Gianni Tarquini, giornalista
Invitati:
Fabio Alberti, Roma Bene Comune
Nadia Angelucci, giornalista
Alessandro Rosi, Assessore alle Politiche Sociali del V Municipio di Roma Capitale
Claudio Ursella PRC
A seguire intrattenimento con Nuova banda musicale della Marranella e cena popolare
In occasione dei due anni dell’occupazione di Tor De Schiavi, 101, e della IV Giornata Nazionale Sfratti Zero, quest’anno organizzata all’interno di un contesto sociale e di lotta più vasto che, nell’ambito delle battaglie per il diritto alla casa, intende promuovere con forza il passaggio da casa a casa, un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica, il riutilizzo del demanio civile e militare a uso abitativo, e il no! – secco – alla vendita all’asta delle case popolari, il sindacato dell’Unione Inquilini, l’Associazione iBlu, in collaborazione con la Rap – Rete per l’Autorganizzazione Popolare, hanno organizzato e promuovono per domenica 11 ottobre, ore 17,30, presso l’occupazione di Tor De Schiavi, la giornata “Una casa per i migranti: costruiamo insieme una soluzione”.
Tra gli interlocutori che parteciperanno al dibattito Gianni Tarquini giornalista, autrice con Nadia Angelucci di Pepe Mujica. Il presidente impossibile (Nova Delphi Libri), Francesca Danese, Assessore alla casa di Roma Capitale, Guido Lanciano, Segretario Unione Inquilini Roma-Lazio, Don Paolo Lojacono, Vescovo Roma Sud.
Presente al tavolo del dibattito Daniel Placeres, membro del Parlamento dell’Uruguay, operaio e dirigente sindacale. Placeres, che in quei giorni di Ottobre sarà in Italia, è stato tra gli occupanti della fabbrica Cristalerias de Uruguay a seguito della chiusura da parte del proprietario, ma è noto anche come uno tra i protagonisti della gestione che portò al recupero della fabbrica, come all’autogestione da parte degli operai. Oggi è senatore e vive accanto all’ex presidente dell’Uruguay José Pepe Mujica, all’interno di una fattoria alla periferia di Montevideo. Heber Bousses esponente come lui dell’ala sociale (di sinistra) del MPP – Movimiento de Participaciòn Popular nato dal MLN Tupamaros.
Tra gli invitati Fabio Alberti, Roma Bene Comune, Nadia Angelucci, giornalista e Alessandro Rosi, Assessore alle Politiche Sociali del V Municipio di Roma CapitaleA seguire cena popolare e intrattenimento con la Nuova banda musicale della Marranella, il quartetto nato nel 2010 nel quartiere della Marranella. Un repertorio, quello della banda, che attinge ai differenti stili che fanno riferimento alla memoria popolare musicale. Dalle musiche di Nino Rota ad Astor Piazzolla, a Fiorenzo Carpi, a Luis Bacalov, e a Django Reinhardt: musiche dalle tradizioni popolari italiane e balcaniche, interpretate con strumenti acustici.
Isabella Borghese
giornalista e ufficio stampa free lance
mobile 3208938311
e-mail isabella.borghese@gmail.com