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Il Circolo di Rifondazione Comunista e la Casa del Popolo di Torpignattara  sono vicini al dolore della famiglia di Khan Mohamed Shandaz e hanno aderito alla manifestazione promossa dalla comunità pachistana in onore del proprio connazionale.

I lor signori che comandano ci costringono a vivere in un quartiere  senza infrastrutture e con  scarsi servizi: gli autobus circolano strapieni,  la Metro C è solo un grande affare e la fine dei lavori viene spostata in continuazione, le  strade ed i marciapiedi fatiscenti sono stracolmi di immondizia. Scuola e sanità resistono, con difficoltà,  solo grazie all’enorme sforzo di chi ci lavora.

Non esistono spazi sociali e culturali, non ci sono cinema , teatro, o biblioteca. Per non parlare di politiche sociali degna di questo nome: è l’associazionismo di base che ha dovuto affrontare l’arrivo dei migliaia dei nuovi cittadini, con tutte le difficoltà e i conflitti che tal impatto genera. I pochi spazi verdi dobbiamo difenderli, con la lotta, dall’inquinamento e della speculazione.

La politica dell’intero continente dettata da una oligarchia finanziaria mondiale, ci impone queste condizioni. L’austerità che “ci chiede l’Europa” drena le risorse alle politiche sociali e del lavoro. E’ ora che a chiedere siamo noi, che ci organizziamo per decidere le politiche del futuro.

Il quartiere è già mobilitato, centinaia di cittadini hanno partecipato alle assemblee, blocchi stradali e manifestazioni, si è aperta una trattativa con il comune che deve portare a soluzioni immediate, Torpignattara non può aspettare più. Nelle protesta è emersa fuori la tradizione antifascista, l’esperienza migratoria passata (quando a sbarcare qui erano i lavoratori del sud) e le grandi battaglie sociali, come quella per la casa. La riuscita della nostra lotta richiede l’unità e l’impegno comune di tutti i cittadini di Torpignattara.

Shazhad e Daniel sono vittime dello stesso dramma: il dramma della povertà e del degrado  umano  nel quale ci  costringe questo sistema capitalista .Questa manifestazione vuole rafforzare i legami tra tutte le componenti popolari di questo quartiere e far si che la guerra tra poveri che ci viene imposta si trasformi in una guerra per liberarci tutti.

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