“L’Unità” di oggi, Domenica 20 Gennaio, apre così: “Il regalo di Ingroia al Cav. Si presenta anche dove sa di non fare il quorum. Bersani: noi la sola alternativa”. L’antefatto è  il rifiuto della coalizione Rivoluzione Civile a suicidarsi sull’altare del PD, artefice di una sensazionale proposta fatta ad Ingroia e da attuare nelle Regioni in bilico con il centrodestra: “voi (Rivoluzione Civile) vi sparate un colpo in bocca in Sicilia ed in Lombardia evitando di presentare le Liste al Senato e noi (PD) vinciamo al posto di Berlusconi raccattando i vostri voti”. In cambio loro erano pronti ad offrire zero: nè espulsione dalla Costituzione dell’obbligo al pareggio di Bilancio; nè cancellazione delle politiche sul Fiscal Compact (45 miliardi euro all’anno di tagli sociali per i prossimi vent’anni). Spiegati i contorni della questione, e riprendendo anche le giuste considerazioni fatte questa mattina a Roma dal compagno Raul Mordenti in occasione dei festeggiamenti per l’anniversario del novantaduesimo dalla nascita del PCd’I, ci sembra utile poter articolare meglio le motivazioni alla base del rifiuto di Rivoluzione Civile alla richiesta di desistenza politica avanzata dal PD.

In primo luogo non è mai esistito nella Storia delle Democrazie liberali occidentali nessun caso di formazione politica che si stizzisca tanto solo perchè un’altra gli faccia ovunque campagna elettorale contro: solitamente questa è la regola, non l’eccezione, e si chiama “battaglia delle idee”. Siamo umanamente vicini allo strazio delle amiche e degli amici del PD rispetto ad una scelta – quella nostra di Rivoluzione Civile a presentarci in ogni collegio elettorale, come d’altronde la Legge vigente ci permette di fare – ma purtroppo ancora non abbiamo risolto positivamente l’ipotesi di superiorità ontologica del Partito di Bersani.

In secondo luogo, nello sforzo di essere comunque propositivi verso un Partito in difficoltà, suggeriamo al PD di rivolgersi alla Lista di Mario Monti – di cui è risaputo l’accordo per un prossimo Governo congiunto del Paese: non si capisce perchè dovremmo sparire noi di Rivoluzione Civile e non lui.

Terzo, “chi è causa del proprio male pianga se stesso”: la legge elettorale “Porcellum” non è stata modificata (eppure cinque anni sono lunghi!) anche perchè al PD andava bene così: ora si scopre che il problema non è una legge elettorale scandalosa ma la presenza di una lista antagonista, Rivoluzione Civile, e la necessità del “voto utile” (a Bersani, ovviamente) contro il “voto inutile” (quello ad Antonio Ingroia). Non siamo noi di Rivoluzione Civile che abbiamo stabilito che quei Partiti o quelle coalizioni che non raggiungano il 4% (circa 2 milioni!!!! di voti) o l’8% vengano considerati “inutili”. Chi ha deciso che 2 milioni di voti meno uno sia “inutile” se ne assume le responsabilità di fronte alla Storia. Siamo e resteremo sempre per il proporzionale puro (che, detto per inciso, se fosse stato applicato negli ultimi vent’anni avrebbe evitato l’ascesa del Berlusconismo, che non ha mai superato il 37% dei consensi totali).

Sull’utilità del voto diciamo la verità: ogni voto dato a Bersani è letale, in quanto volontà di proseguire l’opera di macelleria sociale compiuta dal Governo Monti (Governo depressivo, recessivo e repressivo) con l’avallo del PD; quello a Rivoluzione Civile è invece utilissimo, perchè la gente non vuole essere più taglieggiata dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Centrale Europea via Fiscal Compact; perchè pretende una nuova politica antimafia; perchè esige la lotta all’omofobia ed il riconoscimento universale dei diritti civili; perchè chiede di contrastare il razzismo; perchè vorrebbe che chi è nato in Italia sia cittadina-o italiana-o dal primo secondo; perchè vuole mettere la parola fine al precariato; perchè ha nel programma il ripristino dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori e delle Lavoratrici, la detassazione delle tredicesime, il reddimo minimo per i disoccupati e le disoccupate, un premio per le imprese che investono in ricerca e creano occupazione a tempo indeterminato, la cancellazione delle grandi opere inutili (TAV in Val di Susa e Ponte di Messina su tutte); perchè vuole difendere i beni comuni (in primis l’acqua) dall’assalto dei privati; perchè vuole valorizzare l’agricoltura di qualità libera da OGM; perchè vuole eliminare l’IMU sulla prima casa e farla pagare alla Chiesa sulle sue tantissime proprietà commerciali ed alle fondazioni bancarie; perchè intende istituire una patrimoniale sulle grandi ricchezze, colpire l’evasione allegerendo così la pressione fiscale nei confronti dei redditi medio-bassi; perchè bisogna mettere un tetto alle pensioni (massimo 5000 euro al mese: può bastare per campare?); perchè la controriforma pensionistica della signora Fornero (che ci vuole schiavi del lavoro fino a 70 anni) va abrogata; perchè serve una legge sul conflitto d’interessi (che il PD non ha mai voluto); perchè Internet deve essere libero e fruibile da tutte-i; perchè le truppe italiane impegnate nei vari teatri di guerra sono truppe d’occupazione e vanno ritirate immediatamente; perchè i tagli non vanno fatti alla scuola, ai trasporti pubblici ed alla sanità, ma sulle spese militari (a partire dall’acquisto dei caccia F-35); perchè è necessario mettere un limite di due mandati per Parlamentari e Consigliere-i regionali.

Votare Rivoluzione Civile come si vede, abbiamo messo in prosa il programma, non solo è utile ma necessario. Necessario perchè non è vero che dobbiamo morire di precariato, bassi salari, pochi diritti e sacrifici; perchè non è vero che il nostro sia un destino ineluttabile come un cancro o un terremoto. La qualità delle nostre vite dipende da scelte che fanno gli uomini e le donne, ed in quanto tali possono essere cambiate, modificate, radicalmente trasformate. Votare PD significa, viceversa, abdicare ai propri progetti per il futuro; convincersi che tutto sia già scritto e che non ci sia più nulla da fare; che bisogna pagare e stare zitti. Tutto questo è falso.

L’epoca dei trucchi è terminata. Rivoluzione Civile c’è e dentro Rivoluzione Civile vive forte la passione di Rifondazione Comunista che non è in vendita né in Sicilia, né in Campania né in qualunque altro posto. Bersani se ne faccia una ragione: Rivoluzione Civile e Rifondazione Comunista sono beni indisponibili al PD.

Francesco Fumarola

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